Gli operai

(Prendi l'incudine)
(1898)

music: Nicola Valente,
lyrics: Francesco Achille Bonenzio.
Instrumental version


– Io stavo nei fabbri ferrai.
– Io zappavo la terra a Milano.
– Ma ben presto quest' arte lascai.
– Ed io pur non la volli far più.
– Era un'arte noiosa, ma assai,
Più noiosa del mio padrone
Che non posso dimenticar mai,
Ogni tanto gridava così:

Prendi l'incudine,
Prendi l'incudine,
Prendi l'incudine
E portala qui!

(assieme)
Prendi l'incudine,
Prendi l'incudine,
Prendi l'incudine
E portala qui!

(ancora assieme)
Or più quest' arte non voglio fare,
Ho altri modi per guadagnare
E voglio sempre cantar, mangiare,
Ballar, fischiar, sempre così!

– L'arte mia era ancora più brutta.
– A zappare la terra, hai ragione.
– Sulla scala per coglier le frutta;
– Luca, io ti so compatir.
– Era un'arte noiosa, ma assai,
Più noiosa del mio padrone
Che non posso dimenticar mai,
Ogni tanto gridava così:

Luca, a zappare,
Luca, a zappare,
Luca, a zappare,
Su, presto va!

(assieme)
Luca, a zappare,
Luca, a zappare,
Luca, a zappare,
Su, presto va!

(ancora assieme)
Or più quest' arte non voglio fare,
Ho altri modi per guadagnare
E voglio sempre cantar, mangiare,
Ballar, fischiar, sempre così!

– Da quel giorno che sono sposato
Non lavoro più. – Ed io lo stesso.
– Mia moglie per me ha pensato
(assieme) Cosa fa se ci dicono: Nbèe.
– Ogni tanto padrone cambiavo
Ma trovavo uno peggio del altro,
E perciò da quel dì che sposavo
Io lasciavo il mestiere, perché

Cogli uni o gli altri,
Cogli uni o gli altri,
Cogli uni o gli altri
Non si può star.

(assieme)
Cogli uni o gli altri,
Cogli uni o gli altri,
Cogli uni o gli altri
Non si può star.

(ancora assieme)
Più nessun' arte or voglio fare,
Ho altri modi per guadagnare
E voglio sempre cantar, mangiare,
Ballar, fischiar, sempre così!