Libero Bovio
(8 giugno 1883, Napoli – 26 maggio 1942, Napoli)
Libero Bovio, un poeta napoletano, scrittore, drammaturgo e giornalista nacque a Napoli nel 8 giugno 1883. Il suo padre Giovanni era un professore di filosofia e di diritto all'Università di Napoli, la madre Bianca era una maestra di pianoforte. Per educare il suo figlio alla musica la madre di Libero Bovio suonava Beethoven al pianoforte, ma ascoltando brani di musica classica il piccolo Libero si convinceva più della superiorità delle musiche popolari di Gambardella e Di Capua.
Dopo la morte del padre (nel 1903) il ventenne Libero Bovio abbandò gli studi per cercare un lavoro. Fu assunto nella redazione del quotidiano "Don Marzio"
e poi al Museo Nazionale di Napoli come impiegato, ma non smise mai di dedicarsi alle sue vere passioni: la musica ed il teatro.
Libero Bovio fu stato un autore dei più grandi successi della canzone napoletana, tra cui "Passione", "Tu ca nun chiagne", "Silenzio cantatore", "Canta pe' mme!", "Reginella", " 'O paese d' 'o sole", "Guapparia", scritti con la collaborazione dei migliori musicisti della sua epoca.
Il suo primo successo ebbe nel 1910 con la canzone napoletana "Surdate" (Soldati) musicata da Evemero Nardella. Nel 1934, insieme ai musicisti Nicola Valente, Ernesto Tagliaferri e Gaetano Lama, Libero Bovio fondò una propria casa editrice "La bottega dei quattro".
Era sempre tra i primi napoletani ad essere invitato alle prime di spettacoli e manifestazioni teatrali, ma, essendo umorista, anche in queste occasioni ufficiali non risparmiava nessuno dalle sue battute.
Nel 1919 sposò Maria Di Furia e aveva due figli, Bianca e Aldo.
Oltre che canzoni napoletane Libero Bovio fu autore di molte canzoni in italiano, più famose di cui sono
(da sinistra) Ferdinando Russo,
Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio.
Nel 1941 si ammalò e morì il 26 maggio 1942 all'età di quasi 59 anni nella sua casa nel centro storico di Napoli.
Poco prima di morire scrisse i versi "Addio a Maria", dedicati alla moglie, e che furono poi incisi sulla sua tomba.
Il suo figlio Aldo Bovio anche fu stato autore dei testi di alcune canzoni napoletane, scritte negli anni 50.